Fatturato settore franchising piu’ 0,7% nel 2011
Milano, 12 giu. (Adnkronos) – Un incremento all’insegna del +0,7% rispetto al 2010, pari a 166 milioni di euro nel settore del franchising in Italia. E’ quanto emerge dalla 7° conferenza nazionale del franchising che tenutasi a Milano. Un dato ‘modesto’ ma che in un particolare momento economico come questo rappresenta un ‘segnale di fiducia’ perche’ conferma la tenuta delle reti italiane in franchising.
“Gli imprenditori italiani -dice Graziano Fiorelli, presidente Assofranchising- stanno facendo in larghissima misura la loro parte, magari si deve fare di piu’ e lo si fara’, ma anche gli altri devono fare la loro”. Insomma una speranza, e un appello alle autorita’, quello del presidente, a fare di piu’ poiche’ “in questa cornice recessiva -continua- il commercio al dettaglio soffre tantissimo. Il nostro sistema distributivo e’ da anni in fase di graduale ammodernamento, ma questa condizione di brutale ‘shock da riduzione dei consumi’ non porta con se’ nulla di buono”.
Un dato (quello del fatturato del 2011) che assume ancora piu’ rilievo considerando che dal 2009 e’ cresciuto di oltre 2 punti in percentuale e che le reti in franchising sono cresciute di 2 unita’. I problemi denunciati sono molteplici: stagnazione, tassazione eccessiva, misure non adatte a tutelare e far crescere le aziende. A questi sono connessi anche problematiche ‘strutturali’ come l’evasione fiscale che deve essere perseguita duramente. Una possibile idea, o una parziale soluzione ai problemi elencati, puo’ essere “la vendita -dice Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione- del patrimonio dello Stato” cosicche’ si possa uscire dall’impasse e riprendersi. Ma soprattutto bisogna comprendere “che -dice Enzo Santucci, consigliere Indis- il mercato interno sia il mezzo primario di ripresa” e ad esso bisogna dunque, far “coincidere un aumento della produttivita’ unita a un aumento della professionalita’ senza la quale non si puo’ vincere la sfida competitiva” mondiale.
Inoltre dal ‘Rapporto Assofranchising Italia 2011, strutture, tendenze e scenari’ emerge che in un contesto economico difficile, appare quasi ‘fisiologico’ che il franchising, come tutti i modelli fondati sulla cooperazione e sulla condivisione del rischio, siano favoriti nella competizione del mercato. Cio’ non implica che sia esente da crisi ma o che sia la medicina dei mali anche se rappresenta un elemento di flessibilita’. Dunque, aumenti contenuti ma in ogni caso positivi.
Il giro di affari nel 2011, rispetto al 2010, e’ stato di 22.334 milioni di euro (+0,7%), i punti vendita in franchising sono aumentati dello 0,2% in Italia e all’estero del 3,2%, le insegne operative italiane sono cresciute dello 0,2%, le reti italiane all’estero del 3,3%, gli addetti occupati nelle reti (compreso il franchisee) dell’1% e i media occupati per punto vendita franchising hanno registrato un +16,7%. E inoltre, risulta che su un totale di 22.613 punti vendita franchising censiti, 8.374 (pari al 37,03%) sono stati aperti da donne. “Il posto fisso -dice Paola De Micheli, componente commissione bilancio e del dipartimento di economia nel Pd- e’ un modo di dire, non di vivere” ormai “l’uscita e l’entrata dal lavoro a causa dei cambiamenti radicali che sono avvenuti e’ diventata la normalita’”. I valori che servono oggi sono “la capacita’ di rischiare -conclude De Micheli- il sacrificio e la professionalita’”.
Fonte:www.liberoquotidiano.it