Incoraggianti i dati del Rapporto Assofranchising
MILANO – Si è svolta la 7° Conferenza Nazionale del Franchising, in cui sono stati presentati i dati relativi al settore, con un’attenzione particolare al tema molto sentito dell’occupazione e del lavoro. Se gli ultimi dati Istat infatti hanno fornito indicatori allarmanti in merito, il settore del Franchising, che comunque nell’annus horribilis 2011 ha messo a segno un incremento del suo giro d’affari di 166 milioni di euro rispetto al 2010, si distingue anche sotto il profilo occupazionale. Oltre ad un aumento degli addetti occupati nelle reti (1814 in più rispetto al 2010 pari a un + 1%), laddove le voci relative ai giovani e alle donne in genere sono al negativo, il franchising invece conta ben l’85% dei suoi franchisee nella fascia compresa tra i 25 e i 45 anni. Per la precisione tra i giovani che decidono di diventare imprenditori di se stessi e aprire un punto vendita, il 29% hanno meno di 35 anni, il 55,7% tra i 36 e i 45 anni.
Altro dato da sottolineare è quello relativo appunto all’imprenditoria al femminile. Il 37 % dei punti vendita in Franchising risulta infatti aperto da donne: “non si tratta di dati che ci devono lasciare troppo tranquilli, ma almeno registriamo nel Franchising una tenuta che punta all’alto” commenta Graziano Fiorelli, Presidente di Assofranchising
Altri numeri oltre a quello relativo all’aumento di fatturato (166 milioni, + 0,7 % rispetto allo scorso anno) parlano di un incremento dei punti vendita nel 2011 sia in Italia (+83) sia all’estero (+228) con un saldo che nel triennio porta a 662 nuove aperture contro i numeri dichiarati da Confcommercio per il dettaglio tradizionale che darebbero un 50.000 chiusure nel triennio ultimo: “viene quindi confermato il dinamismo del Franchising, esso è funzionale sia alle fasi espansive per cogliere più velocemente le opportunità di mercato, sia in quelle recessive, per meglio resistere al calo dei fatturati” ribatte Fiorelli.
Fonte:Il Messaggero